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di Giorgio Cipolletta
Dal 2 all’11 Ottobre nella città di Macerata si è svolta la seconda edizione di DeFigura a cura di Teatro Rebis, per la direzione di Andrea Fazzini e all’interno di un progetto pilota Youbiquity (Moltitudini Connesse), il numero zero di un “nonfestival” capace di “vagare” all’interno di altri festival presenti nel territorio marchigiano.
DeFigura è la chiusa “romantica”, “teatrale” “performativa” che raccoglie i semi di questo percorso che scende nel profondo fino sotto la vena nascosta, sottotitolo della manifestazione riferito all’ultimo lavoro della filosofa Rubina Giorgi. Questa vena diventa aurea, sepolta, palpitante, respirando fin dentro i nascondigli del cervello-mente, dove persino il vuoto necessita del palco per il visibile, per la scena tra esistenza e inesistenza, dove geografie dell’assenza si riempiono di essenza. Questo immaginario rivela un territorio complesso nell’ambito del quale l’evento DeFigura ha avuto il coraggio di provare a celebrare l’invisibile, il taciuto, il nascosto, l’innominabile, attraverso i linguaggi dell’arte.