di Alessandro Seri
Partiamo da chi non c’era e avrei voluto tanto che ci fosse, partiamo da Gianni Mura di cui con gran rammarico ho visto soltanto un cartello appeso, tanto triste a dire il vero, sul muro dell’ingresso del cortile dove si avvisava che l’appuntamento era saltato e così mesto e chino come quando la rinuncia prende il sopravvento, ho virato verso una libreria a godere del profumo della carta. Che già tanto avevo appreso il giorno precedente quando tra il verde finto ma riuscito del cortile di palazzo Conventati avevo ascoltato i racconti di una vita dal diretto interessato, Sergio Zavoli per chi volesse essere curioso. Un signore gentiluomo pasteggia a parole misurate affiancato da due volenterosi interlocutori mentre tutta una platea spostata a sinistra ascolta. Continua a leggere