di Lucia Cattani
Dopo l’incanto medievale dell’8 dicembre, l’associazione Appassionata si rimmerge nel cuore del Novecento, in quell’ arte non del tutto compresa nel suo scenario contemporaneo, in piena Seconda Guerra Mondiale. L’universo bucolico e beato del chiostro si dissolve: piomba la Storia e tutte le contraddizioni di un’Europa sull’orlo del baratro. Sono Lorenzo Bavaj, al pianoforte, insieme al Quartetto delle Marche (ai violini David Taglioni e Giuditta Longo, Aurelio Venanzi alla viola e al violoncello Andrea Agostinelli) che propongono con apprezzabile partecipazione e languore le note del Quintetto op.57 di Dmitrij Šostakovič, scritto e per la prima volta eseguito nel 1940. Continua a leggere