di Ilaria Piampiani
“Salvatore non è una persona difficile. Lui si permette, a buon diritto, di parlare di argomenti che purtroppo si considerano facenti parte di una “cultura pallosa”. Non c’è nulla di difficile e di palloso quando la cultura viene raccontata con passione. Non dobbiamo per forza sentirci lontani dall’arte, come dall’antico, perché il “noi” lo ritroviamo in un greco antico o etrusco o in un aereo pittore.
Salvatore anche parlando del Lacoonte parla di noi.” Enzo Sferra
La lancetta dell’orologio segna le 18:00, il grigiore del cielo e le nubi più minacciose si stanno piano piano allontanando lasciando spazio a un ridente sole in un cielo decisamente più sereno, quando i ripidi scalini di via Sant’Agostino a Civitanova Alta iniziano a riempirsi di signore e signori, giovani e bambini, tutti diretti verso il chiostro dell’omonima chiesa sconsacrata.
La città Alta, nel pomeriggio del 12 luglio, apre le porte, occhi e orecchie all’arte per il Futura festival, alle sue manifestazioni più antiche e, allo stesso tempo, più proiettate verso l’avvenire, registrandone la ricchezza, la speranza, e il riflesso del passato. Continua a leggere