
di Eleonora Tamburrini
Quando inizio a leggere questo libro, il nome di Giulia Schucht mi risuona in mente diminuito e trasfigurato. È lei quella Julca di certe lettere dal carcere di Antonio Gramsci apparse nella celebre edizione Einaudi, lei la moglie di un uomo non comune, piuttosto un’icona politica, filosofica, letteraria; eppure la Storia ce la riconsegna figura impalpabile, quasi onirica, la donna distante e ondivaga all’orizzonte del marito lontano martire del regime fascista. Lo stesso Gramsci le scrive spesso con un imperscrutabile affetto trattenuto, e nell’intreccio delle biografie emergono accanto a lei, quasi oscurandola, le sorelle Eugenia e Tatiana Schucht, quest’ultima interlocutrice privilegiata del carteggio con Antonio, oltre che sua unica fonte di accudimento fino alle ultime ore. Dove la Storia lascia tante lacune subentra un oblio denso e sinistro. Ma può succedere che i vuoti diventino spiragli per la ricerca, l’immaginazione, il racconto. È questo che avviene in “La vita privata di Giulia Schucht”, e questo accade a Lucia Tancredi, per sua stessa ammissione colpita dall’indicibilità della figura di Giulia e spinta da una sorta di infatuazione sulle sue tracce. Continua a leggere →