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di Camilla Domenella
Forme nuove.
Ricerca di forme nuove.
Trovare forme nuove.
Forme nuove.
Forme nuove, forme nuove, forme nuove…
Ecco l’ossessione del Teatro contemporaneo, la meta irraggiungibile di una forma d’arte esaurita. Teatro! Nei secoli talmente sviscerato, rivoltato, distrutto e poi ricostruito, da esser diventato arido, inconcludente, insignificante. Quello contemporaneo è un teatro per cui “non importa saper recitare, scrivere, o suonare. Quello che conta è la capacità di sopportazione.”
Non sto usando parole di un filosofo, né quelle di un giornalista, né mi permetto di citare un critico. Questo mirabile sunto, questa valutazione che è quasi una stroncatura, è un frammento paradossale di un’opera teatrale.
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