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adamo, Adamo magazine, Aristotele, filosofi del maceratese, filosofia, Hjelmslev, János Sándor Petöfi, L'Adamo, Valerio Marconi
di Valerio Marconi
NOTA INFORMATIVA: Il presente testo è un tributo offerto in memoria di János Sándor Petöfi, scomparso lo scorso anno. Esso è complesso e tecnico per due motivi: il primo è che semiotica e testologia sono saperi alquanto specializzati e non hanno nulla da invidiare a discipline del calibro della fisica quantistica; il secondo è uno degli scopi di questo testo, ossia spingere allo studio dei testi di questo grande scienziato e ad approfondire la linguistica e la semiotica, i campi in cui questi ha operato. Non mancano chiavi di lettura interne all’articolo stesso, ma è innegabile che sarebbe proficua la lettura dei testi citati. Una rassicurazione: nelle prossime uscite di questa rubrica tornerò al mio solito livello di complessità e tecnicismo, cercando magari una maggiore fruibilità e godibilità.
Se vi state chiedendo cosa c’entrano linguistica e semiotica con la filosofia ecco la secca risposta del linguista danese Hjelmslev: “Non c’è filosofia senza linguistica”.
János Sándor Petöfi è stato in servizio presso l’ateneo maceratese dal 1989 al 2011 ed è con lui che la presente rubrica si volge alla contemporaneità. Quel che si vuole offrire in memoria dello scienziato ungherese è un percorso suggestivo sul rapporto tra testo e mondo, che metterà in risalto il grande peso filosofico e semiologico della sua testologia semiotica. La tesi di fondo è che i testi nascono nel mondo e in un certo senso sono mondi a sé (mondi immaginari) che contengono il mondo stesso in senso sineddotico. Partendo dagli elementi costitutivi della composizione del testo secondo Petöfi vedremo tanto dove essi si trovino ad esser collocati nella teoria del linguaggio di Hjelmslev quanto come stiano in relazione col mondo rifacendoci alla più antica opera di testologia (sebbene pre-scientifica) giunta sino a noi, la Poetica di Aristotele.