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di Lucia Cattani
Quando sono arrivato a Milano a quattordici anni ero un fabulatore in erba, agile. Avevo preso in particolare, come via, le storie dei Vangeli, la Bibbia. Storie straordinarie, musicali. Già in viaggio, prima di arrivare a scuola, avevo la possibilità di raccontare agli amici queste storie, anche per due ore… arrivavo a scuola già un po’ stanco! E c’erano i compagni che all’intervallo mi chiedevano di raccontare ancora e io, stanco, dipingevo! Lì ho capito la connessione tra il dipingere e il recitare.
La pittura per Dario Fo diventa momento di rinnovo creativo, come egli stesso confida è il frutto della sua incredibile capacità di fabulazione. Questo aspetto particolare della sua produzione artistica passa a volte in secondo piano rispetto al lavoro letterario e teatrale: Continua a leggere