
di Camilla Domenella
In una domenica di fine Settembre, uggiosa e malinconica, mi ritrovai a Penna San Giovanni.
La non diritta via era stata percorsa, senza smarrimenti, passando per valli e montagne, affrontando saliscendi eternamente (ri)tornanti, contando gli autovelox come pecore prima di riuscire a dormire. La macchina mugghiava ad ogni curva e ad ogni salita, i tratti di pioggia scaricavano goccioloni sonori sul parabrezza. L’atmosfera sembrava languida e sonnolenta, ma tra noi, quattro donne impavide stipate in una macchina…
“Bisognava fare più prove! Io l’avevo detto ad Alessandro… Bisognava organizzarsi prima, e per le luci, e per i cambi di scena…”
Arianna, seduta accanto a me, nei posti dietro dei passeggeri, osservava languida il paesaggio. I Sibillini troneggiavano per la loro imponenza, e si stagliavano su quel cielo bianco, denso, basso.
“Oddio, sarà tardi? Continua a leggere →