
di Andrea Ferroni
In questa rubrica mensile, passando attraverso le domande che ci facciamo e i problemi che viviamo, mi metto in dialogo con qualcuno per ricercare insieme un senso nell’esistenza quotidiana. Come a volte fa il consulente filosofico, vorrei tentare di prendere spunto dagli interrogativi che nascono dalla lettura di testi o da incontri e conversazioni fortuite affinché diventino questioni aperte che interrogano ognuno di noi. Nel proporre una risposta non intendo certo dare sentenze definitive: offro il mio contributo ad una riflessione comune.
La domanda di marzo:
È il mese della primavera. La natura si risveglia. Chiuso in macchina a chiacchierare con Sergio, capita che parliamo di politica. E quindi del nuovo Governo. Sergio, che è sveglio, mi dice parole che mi scuotono dal letargo invernale. Mi ricorda una cosa che sapevo: la sinistra, nella sua essenza, sostiene che non c’è conciliazione tra capitale e lavoro. Ciò non toglie che, al momento, io preferisca sperare in quel che c’è, ma mi viene il dubbio che la mia speranza si fondi sul mio non saper più nemmeno immaginare qualcosa di diverso. E comunque, per un attimo, per associazione, per flash back, torno indietro nel tempo ad una discussione con Manuel, quando dopo aver ascoltato il regista e scrittore Silvano Agosti, ci interrogavamo sul nostro essere corresponsabili del sistema che criticavamo. Ci si chiedeva semplicemente e radicalmente: ”LO SCHIAVO È COMPLICE?”. Continua a leggere →