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di Gianni Lorenzetti
E’ tanto vero che l’abito non faccia il monaco quanto il teatro contribuisca però a fare una città, a costruirne l’identità, la forma, la struttura interiore, le connessioni. E il teatro, pur essendo un’anima che traccia strade, pur rimanendo un distillato di letteratura e arte della recitazione, della scenografia, dell’espressione, ovviamente avviene a più livelli. Si va dal teatro parrocchiale ai teatri stabili, dal dialettale allo sperimentale. In questa infinita struttura di sentimenti agglomerati da una malta di cultura, prende vita, da oggi fino al 24 novembre, il festival nazionale Macerata teatro, ormai giunto alla sua quarantacinquesima edizione, che in memoria di Angelo Perugini ogni anno scova e, nella cornice unica del Teatro Lauro Rossi di Macerata, propone compagnie amatoriali che nulla hanno da invidiare a quelle di professionisti se non, magari, il compenso. Organizzato dalle Compagnie teatrali riunite maceratesi, il Festival Macerata teatro sarà un prelibato antipasto a quella che poi sarà la stagione teatrale maceratese. Compagnie da tutta Italia, con testi eterogenei e stimolanti, riflessivi e affascinanti, contemporanei o classici. Otto domeniche per otto emozioni diversificate. Nell’ accendere i riflettori sulla rassegna, questo pomeriggio alle 17.15, si giocherà in casa con Il Mercante di Venezia, diretto dal giovane Antonio Mingarelli, spettacolo già rodato e recensito da questo giornale, che porterà in scena proprio la compagnia ospite, la C.T.R. Compagnie teatrali riunite. Domenica prossima, sempre alle 17.15, sarà la volta de Il crogiuolo di Arthur Miller, allestito dai vicini Umbri della Compagnia al Castello di Foligno per la regia di Claudio Pesaresi. Dalla Campania con passione giungerà invece la Compagnia dell’eclissi di Salerno, che domenica 20 ottobre, per la regia di Uto Zhali, porterà in scena Casa di bambola di Henrik Ibsen stesso testo che, recentemente, è stato portato in tournee con esiti fortunati da Lunetta Savino. Domenica 27 ottobre sarà invece la volta de Il violinista sul tetto, tratto dal libretto di Sheldon Harnick, allestito dalla Compagnia gli amici di Jachy di Genova diretta da Paolo Pignero. Da Battipaglia, invece, sbarcherà il prossimo 3 novembre la Compagnia Avalon, che darà vita a Tressette con il morto, testo di Gerry Petrosino per la regia di Gaetano Troiano. Finalmente con la regia al femminile saranno gli ultimi tre appuntamenti in cartellone, anche in questo caso con compagnie teatrali di diversa provenienza. Domenica 10 novembre la Compagnia F. Campogalliani di Mantova porterà in scena Il pigmalione di George Bernard Shaw per la regia di Maria Grazia Bettini, mentre una settimana dopo toccherà ai veronesi della Compagnia teatrale Giorgio Totola che, diretti da Carla Totola, calcheranno il palco del Lauro Rossi con Il bugiardo di Carlo Goldoni. A chiudere il festival, il 24 novembre, sarà di nuovo l’Associazione C.T.R. di Macerata, questa volta con un testo originale, Cafè con Edith, scritto e diretto da Laura Perini. Insomma, la magia del teatro, l’illusione di un istante, la storia dell’umanità raccontata in due ore, in gesti, parole, situazioni, intrighi. Il gioco delle maschere, perfettamente speculare alla quotidianità, al ritmo frenetico dell’inganno che ognuno di noi si crea giornalmente. Il tutto, ovviamente, elargito con cura e professionalità da chi, e questo il motivo principe di tanta magia, il teatro lo fa semplicemente per passione.
(Nella foto una scena del film L’immaginario del Dottor Parnassus di Terry Gilliam)