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libri volanti

di Simone Palucci

“Le distanze che ci dividono possono, e devono, essere colmate gettando ponti solidi e duraturi verso gli altri, verso chi è percepito come altro”. E’ un messaggio della Presidente della Camera Laura Boldrini ad aver aperto ieri la terza edizione di Macerata racconta, festival del libro che affollerà la città con nomi di prestigio quali Giancarlo De Cataldo, Maurizio Maggiani, Umberto Galimberti, Chiara Gamberale, Matilde D’Errico e molti altri. Il messaggio della Boldrini arriva diretto e sentito, non casuale, considerato che il tema di Macerata racconta quest’anno è proprio Le distanze. “E’ stata davvero una bella sorpresa il messaggio della Presidente Boldrini – dice Giorgio Pietrani, presidente dell’associazione conTesto che organizza l’evento – non ce lo aspettavamo e ci ha fatto piacere. In effetti Laura Boldrini è molto legata al nostro territorio, inoltre il tema è molto sentito da parte sua, visto il ruolo attuale e i precedenti alle Nazioni Unite in difesa dei rifugiati”. Così le distanze sono da sminuzzare, da accorciare, da limare al massimo, distanze all’apparenza incolmabili, tra situazioni, poteri e persone. “Distanze come conseguenza della tematica dello scorso anno – prosegue Pietrani – cioè Le mutazioni. Non a caso, infatti, ogni volta che avviene una mutazione, un cambiamento, si crea anche una distanza tra le persone coinvolte dalla mutazione. Inoltre il tema della distanza è molto attuale, emergente, e il festival analizzerà le varie sottotematiche che comportano le distanze, come il lavoro, la violenza sulle donne, la situazione carceraria”. Macerata racconta è un festival vivace, attivo, che fonde insieme molte arti, che è affiancato dalla seconda edizione della Fiera dell’editoria Marche libri, dal 3 al 5 maggio, con quaranta case editrici che esporranno nei locali dell’ex Upim. Ad aprire ieri il festival culturale è stato Ama il tuo sogno di Yvan Sagnet, con l’introduzione di Mirko Cardinali e l’arricchimento teatrale della performance di Marta Ricci, ed oggi il fitto programma prenderà il via alle 10 all’aula magna dell’università con Adrian Bravi, Julio Monteiro Martins, Irina Turcanu e le Figure della distanza nella letteratura migrante per approdare, alle 16, alla biblioteca Mozzi Borgetti con Mio nonno è morto in guerra, rilettura storica del romanzo di Simone Cristicchi a cura dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata. Quasi in concomitanza, alle 16.30 all’aula magna dell’Università, toccherà a Silvia Buzzelli con il suo I giorni scontati, appunti sul carcere, mentre alle 18 agli Antichi forni sarà la volta di Le regine e le principesse più malvagie della storia di Marina Minnelli. Doppio appuntamento per la chiusura odierna, alle 21 al teatro della Filarmonica con Umberto Galimberti e il suo Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto, poi alle 22.30, agli Antichi forni, con il teatro Rebis e le poesie di Wislawa Szymborska. Domani l’apertura è affidata a Glauco Giostra, all’aula magna dell’università alle 9.30, con Pena,diritti,dignità: l’emergenza normalità nelle carceri italiane per passare, alle 11, alla Mozzi Borgetti con Monia Andreani e Twilight, filosofia della vulnerabilità. A mezzogiorno Germana Fabiano presenterà il suo In nome di Dio e per mano del diavolo alla civica enoteca maceratese, mentre nel pomeriggio, alle 16, si tornerà alla Mozzi Borgetti con Sonia Basilico e il laboratorio didattico Un tuffo fra le pagine.
Al cortile del Municipio, alle 16.45, Luca Pakarov presenterà Pudding, evasioni low cost e, alle 18 all’ex Upim, toccherà a Gaetano Tuoro con Italiani soldati in Afghanistan, mentre all’aula magna dell’Università, alle 18.30, sarà la volta di Telmo Pievani con La fine del mondo, guida per apocalittici perplessi. A chiudere la giornata ci penseranno la giornalista del Tg3 regionale Maria Francesca Alfonsi con il suo Cattiverie obbligatorie, alle 19 all’ex Upim, e La Compagnia della Fortezza – Mercuzio e altre utopie, con Armando Punzo e Aniello Arena,conversazioni e interventi teatrali alle 21 al teatro della Filarmonica. La giornata del 4 si aprirà con le letture per bambini Ti leggo una storia? alle 10:30 all’ex Upim per proseguire, nella stessa location alle 11, con Universo Femminile, la CEDAW tra diritto e politiche di Ines Corti. Alla civica enoteca maceratese, alle 12, toccherà a Donatella Di Pietrantonio con il suo Mia madre è un fiume, mentre alle 16.30 alla Mozzi Borgetti ci sarà la lettura scenica Favolose lontananze a cura di Sauro Savelli. Se Nicola Gardini presenterà il suo Le parole perdute di Amelia Lynd alle 16.45 al cortile del Municipio, una carrellata di incontri si terranno in fiera, all’ex Upim, come Forse aveva ancora qualcosa da dire di Carlo Stagnozzi, La casa del filo di paglia di Stefano Stanchini e L’Arcatana, in viaggio nelle Marche creative under 35 di Valerio Cuccaroni. A chiudere la giornata due importanti appuntamenti, il primo con Matilde D’Errico, autrice e regista del programma rai Amore criminale, alle 18.30 al teatro della Filarmonica, mentre l’altro è Beati noi, incontro spettacolo con Maurizio Maggiani in anteprima nazionale alle 21 al teatro Lauro Rossi. Domenica toccherà a Chiara Gamberale, alle 12 alla civica enoteca, con il suo Quattro etti d’amore, grazie, per passare poi, al cortile del Municipio alle 16.45, a Il senso dell’elefante di Marco Missiroli, per poi concludere gli eventi in fiera con Murè di Fiorella Herber Fattorini, IbookPad: la nuova editoria di Domenico Capponi e Maurizio Nittolo, Appunti dal parco di Francesca Matteoni e Ora che sei mio figlio di Letizia Monterosso. La chiusura della kermesse letteraria sarà affidata prima a Paolo Albani, agli antichi forni alle 18.30 con il suo I mattoidi italiani, poi al noto autore di Romanzo criminale, Giancarlo De Cataldo, che presenterà al teatro Lauro Rossi alle 21, il suo nuovo libro Cocaina.
Un programma densissimo e accattivante per un festival, quale Macerata racconta, che, pur essendo solo alla sua terza edizione, si impone per qualità e scelte. “E pensare – conclude Pietrani – che tutto è nato da un manipolo di appassionati quali eravamo, che nel 2010 hanno deciso di fondare l’associazione conTesto e, per amore della letteratura, portare qualche scrittore a Macerata. Insomma, quella nostra era una scommessa”. Decisamente vinta, con successo.