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a ritroso, Arianna Guzzini, danilo mandolini, incroci di letture, L'Altritalia, manuel caprari, marco di pasquale, montegranaro, natalia paci, poesia, pronta in bilico, reading, Umanieventi, walter pignotti
di Arianna Guzzini
Un palco ed i suoi tappeti persiani. Divani strettamente di marrone pelle massiccia attorno, per la gioia degli spettatori più rilassati. Manichini a mo di modelle avvizzite avvolti da scotch isolante e da nere pellicole cinematografiche, le gomme masticate al posto degli occhi. Wonder Woman è la dama che primeggia le pareti e le foto d’autore le gravitano attorno. Nella sua sede di Montegranaro l’associazione L’Altritalia ha ospitato l’associazione Umanieventi, per il primo reading di poesia di quest’anno Incroci di Letture a cura di Umanieventi. Nel primo giorno del mese di marzo, un alternarsi di versi e melodie a scrutare i tarli della nostra civiltà contemporanea attraverso lo sguardo di quattro poeti differenti, accompagnati da un eccellente musicista. Con un’attenzione meticolosa Walter Pignotti segue con la sua chitarra acustica le variazioni dei toni che comporta l’alternanza dei decantatori, intuisce l’andamento del fluire di parola di ciascuno adattando repentini cambi di melodie, assicurandosi sempre la reattività della frazione di secondo. Decide di fomentare i caratteri evocativi del verso, come nel caso delle letture di Manuel Caprari, che spesso si ritrova faccia a faccia con la potenza dei personaggi del mito, facendoli discendere agli inferi dei giorni nostri. La pulizia impeccabile e la naturalezza del verso di Caprari allora si scontra a contrasto con i suoni, distorti fin quasi all’esasperazione, tanto che la voce stessa del poeta finisce irretita e per certi versi sembrerebbe poter perdere la sua normale cadenza, ma tutto resiste nell’isolita impalcatura d’onde sonore. Oppure preferisce rilassarsi in armonie più melodiche per amalgamare il suono alla vibrazione caldamente intimistica della poesia di Danilo Mandolini, sempre in bilico fra l’arsura di dolorose memorie ed il confronto con un presente spesso ancora non troppo confortante. Mandolini ci presenta così uno spaccato della sua prossima pubblicazione A Ritroso, che raccoglie gran parte della sua produzione poetica e che si configura come un atto di chiusura di un’esperienza passata, come la speranza di ricerca di nuove esperienze poetiche e del rifulgere di nuove ispirazioni. Un ulteriore cambio quando Natalia Paci si erige su quei tappeti persiani, in tutta la schiettezza di chi, giovane, deve fare i conti con la precarietà. Di questo sono alimentati i suoi versi che con ostinata ironia vogliono mettere il dito nella piaga in questa realtà italiana, che lei stessa definisce tragicomica. Non a caso è intitolato Pronta in bilico il libro da cui ha estrapolato le poesie lette, in cui spesso troviamo, a testimonianza della legittimità della sua invettiva, le leggi verso cui si scontra, riportate tali e quali dai Codici, un bisogno forse tipico della mente di un giurista, che parte sempre da elementi certi, concreti, che avvalorano la propria parola, per non cadere in un mero ed ingenuo azzardo. Ecco allora che il testimone viene infine passato a Marco Di Pasquale e ancora Pignotti a seguire a braccio altri spunti melodici. Gli andamenti delle melodie si attenuano e s’inteneriscono, si allungano come a creare un’apparente collisione con un verso breve, immediato, talvolta lapidario. Sono un veloce susseguirsi d’immagini secche, rievocabili nell’immediatezza del passaggio della parola alla mente, che non vogliono però ristagnare in un ritrito esperimento ermetico, ma che si rivelano simboli immediatamente coglibili, come ci fosse un pieno rispecchiamento fra la repentinità del verso scritto e quella della formulazione di pensiero del lettore o ascoltatore.
L’ha ribloggato su Il fruscio secco della luce.