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Cirilli Letizia, Fermo., Mostra di Hernàn Chavar "Vieni a prendere un tè con l'artista" nello Spazio 1627
di Letizia Cirilli
Sin da subito mi incuriosì il nome , mi dava l’idea di qualcosa di passato e al tempo stesso futuro, “spazio” mi rimbombava nella mente un desiderio di andare a vedere cosa era, incuriosita soprattutto dalla locandina che invitava a prendere un tè nello “spazio 1627 “con l’artista Hernàn Chavar! Non conosco Fermo e sono rimasta decisamente incantata quando tra vicoli intricati e vie sconosciute cammina cammina alla ricerca del fantomatico luogo ecco una porticina verde con delle piccole vetrate dalle quali si intravedevano disegni e non solo, una targa all’esterno indicava un nome, l’avevo trovato e l’entusiasmo di entrare in quel posto era fin sopra i capelli!
Così ho conosciuto i proprietari di quel luogo, ulteriori artisti come Caterina Silenzi scultrice marchigiana che dopo anni in giro tra Spagna, Canada ed Italia, torna alla terra d’origine, le Marche e insieme a Paolo Recchi designer di arredi per spazi commerciali, musicista e compositore danno vita a questo luogo che prende il nome da antica fonte che si trova al suo interno datata appunto nel 1627.. una leggenda non è stata quella legata al tè gentilmente offerto a chi si ferma per ammirare i lavori al suo interno. I disegni dell’artista Hernàn “cadono a pennello” in un ’ambientazione tra “grotte” circondati dalle sculture di Caterina raccolgono in sé il richiamo a una natura morta, come le rondini impresse nella china su carta, insetti circondati da assemblamenti di scheletri di animali, corna, una cornice perfetta per le Ibride figure appese ai muri schizzate, disegnate dipinte. Molti hanno già scritto su di lui dipingendolo come un’artista contaminato da un’arte e letteratura che richiamano a Kafka, Goya, Bukowski, Bosh e a un genere umano animalesco. Socio ordinario Adam nasce a Buenos Aires nel 1979. Frequenta l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Macerata, il suo nome è conosciuto e numerosissime sono le mostre alle quali ha partecipato esponendo in collettive, iniziando con una “Marguttiana” nel 1999 portando avanti il suo stile sempre più ricercato e innovativo fino ad ora lasciando qualcosa dentro, una sensazione viene catturata da chi osserva le sue opere; poi diverse personali che hanno ricoperto il territorio Marchigiano spaziando da Ancona, Macerata e il suo interno, provincia di Ascoli Piceno spostandosi poi tra Pesaro, Roma, Bari, Milano. Molti si sono arricchiti e soffermati a guardare quei tratti decisi e carichi di espressione, in diversi anni. In questa ultima esibizione dunque sono quei disegni collocati all’interno di un’armadio chiamati “spiriti” che mi colpiscono maggiormente per il loro particolare surrealismo corpi senza testa dei quali l’artista rivela espressamente il concetto “che gli esseri umani concepiscono sempre il corpo come un tutt’uno e quindi l’assenza di una parte deve essere per forza tagliata.. in realtà nel mondo della “fantasia” se così vogliamo chiamarla..le cose nascono direttamente con forme diverse dopo tutto è uno “spirito” e gli spiriti come li concepisco io assumono forme e colori che alle persone normali appaiono incomplete”. Credo che un misto tra rivelazioni quasi stregate, la semplicità di un luogo che ferma il tempo portano via con sé lo spettatore in un viaggio tra realtà e fantasia lasciando la mente soffermarsi in quell’arte ricercata, un po’ fuori dal comune. I lavori di Hernàn saranno ospitati ancora per un periodo che non ha al momento una data definitiva, per dare ancora la privilegiata occasione di entrare in quel mondo fantastico il prima possbile!