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Adriano Crocenzi, Cirilli Letizia, Mostra dell'artista Adriano Crocenzi presso il laboratorio tessile la Tela di Macerata
di Letizia Cirilli
Fare il filo a qualcuno un’espressione antica che si utilizza ancora ai giorni nostri, sicuramente l’avremo sentita dai nonni, una metafora del “filo” cercare di trarre l’attenzione e lavorarlo con delicatezza e una buona conoscenza della tipologia di fibra di cui è fatto, dunque una torsione legata alla coscienza di chi abbiamo di fronte e una sorta di impercettibile lavorazione o convincimento per quelle più toste, più si ritorce insieme e maggiore sarà la resistenza. La trama rappresenta gli eventi, le cose che ci accadono, se un’ordito viene a mancare si perde l’equilibrio dal quale siamo partiti; così precedendo la data storica degli innamorati S.Valentino, il laboratorio tessile la Tela di Macerata ha già aperto le porte al pubblico sabato scorso scegliendo il tema “Amore, Cuore e Fiore, fili da incrociare, fili da annodare, fibre da sfilare”. Entrare in un mondo di tessuti e fili arabeschi ti lascia sorpreso e incantato da ciò che vedi, sentire con mano l’accurata lavorazione artigianale alla quale forse non siamo più abituati ti cattura come un ragno appunto nella sua tela, quale trama migliore si può costruire partendo dunque da un filo? Come tutto ciò che riguarda la sfera del settore artigianato è legato alla “semplicità” di costruire con le proprie mani, esprimere le emozioni e comunicare con gli altri il nostro sentire dentro, sperando che determinate lavorazioni e storie non vengano lasciate nel dimenticatoio ma valorizzate e apprezzate per il loro essere! Ambientazione migliore per esporre la sua arte non poteva scegliere l’artista di San Severino Marche Adriano Crocenzi pittore, scultore, ceramista lavora con materiali di recupero e non solo, il suo stile di ricerca nell’assemblamento è mescolato al colore e alla materia, materia è ciò che è gli dà la possibilità di dare libera interpretazione alle sue opere, seguendo una corrente gestuale. Si diletta con il disegno, l’acquarello che porta con sé nei suoi viaggi per imprimere nell’acqua ciò che ha intorno, rispecchia a galla ciò che al momento gli viene concesso di immortalare con il pennello e una pittura ricca di colori e pennellate sfuma sul versante del gesto che rimane impresso sulla carta, in quell’ attimo che racchiude uno stato d’animo, una sensazione, un voler esprimere lì e in quel preciso istante! Il territorio nel quale vive è comunque una fonte di ricchezza nei paesaggi che dipinge, nei colori che la natura bagnata dal sole, vento e pioggia offre per lasciare sulle tele l’impressione che si coglie in campi di girasoli, papaveri, fiori, colline e poi rappresentazioni legate ad autoritratti, sfondi iconografiche di crocifissioni fino ad esasperare il segno nell’astrattismo e nel gesto legato anche a un collage di materiali. Ma la sua vera essenza è appunto la ricerca scultorea da poter utilizzare per creare pezzi unici; si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Macerata dove apprende tecniche che utilizza per creare le sue ceramiche e i suoi gioielli, attraverso la fusione a cera persa dunque è decisamente il suo tocco a rimanere ancora impresso, manualmente fondendo la sua essenza, una cera che dà la possibilità di poter realizzare manufatti ricchi di intrecci e “sfumature” ; l’utilizzo nell’ antichità di essa ha portato alla realizzazione degli splendidi Bronzi di Riace e sul filo di ciò l’artista crea oggetti che legano, che ci rappresentano in qualche modo. Il recupero dei materiali è legato alla sua infanzia condivisa a Serrone in casa di Giuseppe Moretti archeologo ed ispiratore, dunque affascinato da ciò che vedeva tra le pareti, lo studio, la ricerca di pezzi o quant’altro, esplorando tra le mura con Adele, racconti che si sono trasformati nella realtà delle sue opere che nascono dal prendere ciò che si trova in giro tra i materiali che vengono buttati via. Diverse le mostre alla quali partecipa nel nostro territorio Marchigiano nel quale a Macerata come vincitore del primo premio del concorso A.S.E, personale a Civitanova Marche poi Urbisaglia ed Ancona, nelle quali riceve il Premio Marche; Sassoferrato Premio Salvi, Palazzo Ducale di Camerino , Fabriano spostandosi poi per Modena, Bologna, Montecarlo Principato di Monaco, Maison de L’Amerique Latine “La dicotomia dell’arte” personale; New York Artexpo, Galleria d’arte Moderna. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private ( USA, CANADA, ARGENTINA, GERMANIA E ITALIA ). Durante l’inagurazione si è dilettato mostrandoci i suoi pezzi di oreficeria spiegando al pubblico la sua lavorazione, un vernissage accompagnato da un’aperitivo organizzato da Letizia dell’Osteria dei Fiori e in compagnia di un buon bicchiere di vernaccia l’artista condivide il suo pensiero e l’importanza che andrebbe data all’arte sin da piccoli, dicendoci che è importante “scarabocchiare per un bambino perché altrimenti la società rischia di inquadrarti e ti cancella l’espressione!”